Nè destra nè sinistra

per ANPI Serravalle

Il saggio di Zeev Sternhell Nascita dell’ideologia fascista rimane sicuramente quello più profondo e oggettivo per comprendere il fenomeno. Potremmo definire Zeev Sternhell, israeliano di estrema sinistra, antifascista e materialista storico, un filosofo della politica . Sternhell ha profondamente influenzato non solo la Nuova destra francese negli anni Ottanta con il concetto di «metapolitica», ma anche tutto il dibattito politico della sinistra intellettuale parigina negli anni Ottanta, essendo stato capace di disgregare una dopo l’altra le certezze dell’intellettualità laica e globalista sul fenomeno fascista. Per Sternhell, diversamente da De Felice e dallo stesso Nolte, la storia sociale conta veramente poco per quanto riguarda Mussolini e la marcia su Roma, e in generale è sopravvalutata. Come Benedetto Croce, egli afferma invece la centralità e la supremazia della storia delle idee. Con la metodologia della storia sociale non si comprende il fascismo italiano, ma si creano equivoci e falsa ideologia. Sternhell è perciò un vichiano puro. E come tale egli indaga sulla sostanzialità filosofico-politica del fascismo. Il Nostro sostiene con valide argomentazioni ermeneutiche due tesi forti, che secondo Belardinelli (si veda l’introduzione all’Intervista sul fascismo defeliciana) avrebbero finito per convincere lo stesso De Felice. Sternhell parla a più riprese di un «fascino segreto del fascismo di Mussolini», dovuto alla visione dell’universo anti-materialista e al volontarismo profondamente umanistico, soggettivista e immanentista rivoluzionario dell’élite in camicia nera, che con tali presupposti – caso raro nella storia contemporanea – riesce a conquistare il potere: inoltre, sostiene che il fascismo fu il movimento politico più originale e caratteristico del Novecento.

Leggi anche

Lascia un commento