“Neofascisti pericolo attuale per le democrazie liberali” Il presidente dell’Associazione nazionale partigiani: «Meglio Merkel che ha criticato esplicitamente il ruolo di Trump che Conte. Ma il problema sono i sovranisti di casa nostra che non riescono a prendere le distanze»

per ANPI Serravalle

Siamo d’accordo sulla necessità di sciogliere le organizzazioni neo-fascio-naziste ma il problema vero è come si recupera l’iniziativa culturale che rimetta in circolo i principi costituzionali. Quali scelte strategiche e d’intervento nella società dovremo assumere per contrastare l’insorgere delle teorie individualistiche, negazioniste, sovraniste presentando all’opinione pubblica orizzonti di umanità, eguaglianza, costruzione del bene comune. I fatti americani ci interrogano in questo senso e ci fanno capire che bisogna andare oltre la denuncia praticando nei fatti azioni capaci di essere alternative alla deriva di destra che stiamo vivendo. I fatti accaduti in Italia negli anni 20 dovrebbero essere monito perenne.

L’INTERVISTA A PAGLIARULO

Trump prima ha sdoganato il peggio dell’estrema destra americana e poi si è reso responsabile di un tentativo golpista. La condanna della comunità internazionale dev’essere senza appello», dice il presidente dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo.

Il presidente del Consiglio italiano ha condannato la violenza ma non ha detto niente sull’atteggiamento di Trump.

Ha fatto meglio Angela Merkel che ha deplorato il comportamento del presidente americano uscente. Ma detto questo le reazioni veramente gravi sono state quelle dei sovranisti italiani. Ho letto una dichiarazione di Giorgia Meloni che addirittura cerca di far passare Trump come il pacificatore delle violenze. In Italia abbiamo un problema serio con queste forze politiche che in passato hanno manifestato simpatia per Trump e non hanno ancora preso le distanze.

Tra quelli che in passato hanno manifestato simpatia per Trump ci sono anche diversi esponenti dei 5 Stelle.

Sappiamo tutti che il Movimento 5 Stelle era e in parte è ancora un coacervo di posizioni contraddittorie. Mi interessa però la posizione ufficiale del ministro degli esteri che ha tempestivamente preso le distanze dal presidente americano uscente.

L’Anpi vede rischi per la democrazia anche in Europa?

Le svolte autoritarie del passato hanno spesso sfruttato le debolezze delle democrazie, penso all’Italia del 1922, alla Germania del ’33 e a Monaco nel ’38. Certo non è stato sempre così, non dev’essere necessariamente così, ma noi insistiamo sul concetto di “memoria attiva” che significa interpretare i fatti di oggi sulla base dell’insegnamento della storia. La vicenda americana è drammatica e riguarda il mondo intero. Per la violenza squadrista e anche per lo sconcertante vuoto di sicurezza al Congresso, un luogo che dovrebbe essere assai ben protetto.

E in Italia?

Abbiamo la conferma che la nostra campagna per bandire ogni tolleranza verso nazismi, fascismi e razzismi è davvero fondamentale. Quando chiediamo lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste o lo sgombero delle sedi occupate di CasaPound lo facciamo consapevoli che se non si provvede per tempo le democrazie liberali presentano dei margini di debolezza impensabili. In fondo è questa la lezione drammatica che ci arriva dagli Stati uniti.

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